IL PAGELLONE DI BOLZANO

25 Giu 2019
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4^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.

#Voto10: a ciò che succede fuori dal campo. E non mi riferisco soltanto, come tanti si aspettano, a ciò che succede tra le 23:00 e le 4:00 del sabato sera, ma ad ogni piccolo gesto che accade fuori dal rettangolo di gioco. Che sia un complimento all’avversario che ci ha appena battuto, che sia un condividere il perchè di una giocata che ci aiuta a migliorarsi, o che sia una birra offerta (che effettivamente apre poi un brutto circolo vizioso). Siamo partiti quasi tutti come avversari sul campo, al giro di boa siamo già qualcosa di più. A Riccione, pare ormai sicuro, ne vedremo delle belle, per forza.

#Voto9: Team FDC4nci: una tappa quasi perfetta. L’uniche sbavature sono state i rischi corsi durante il girone, con il passaggio ottenuto grazie ad una vittoria per un solo punto al supplementare. La domenica sale in cattedra Alioune Guisse grazie al suo stile di gioco completo che gli permette di segnare con facilità sia da sotto canestro, sia dall’arco. Alberto Bedin e Filippo Sabbadin mettono grande energia e fanno a sportellate contro chiunque sotto canestro e la new entry Martino Criconia è chirurgico nel segnare pochi ma decisivi canestri per la sua squadra. Così, la tappa di Bolzano è dei ragazzi in maglia fucsia, o rosa, o viola, insomma loro…

#Voto8: Team 6thman Torino. Non è perchè sono di parte, ma credo che un voto di fiducia, questi ragazzi se lo meritino. L’unica squadra ancora a 0 in classifica, l’unica squadra a non aver vinto ancora una partita, forse l’unica squadra ad avere così poca esperienza nel 3×3. Nonostante ciò, non disdegnano mai lo scontro contro avversari più preparati, sono gli ultimi a mollare in campo (e fuori), e perdono di un punto al supplementare contro la squadra che si aggiudicherà poi la quarta tappa. Potrebbe già andare bene così, e invece ci si mettono le 3 ore in ospedale e i 4 punti in testa a Danny Facchino che avrebbero sgretolato la fiducia nel far serata a chiunque. Tranne a loro.

#Voto7: Team FIP CrER e finalmente le divise nuove. Anche l’occhio vuole la sua parte, ed in mezzo alla centrifuga di colori che ogni volta si vedono in campo, di quelle double-face blu scure da allenamento, non se ne poteva più. Spiace un po’ nel non vederle con lo stesso layout e gli stessi sponsor di tutti gli altri, e soprattutto spiace a me nel vedere che alla fine nessuno ha scelto l’arancione per la propria maglia. Cioè, davvero tutti pensano di assomigliare ai conetti dell’ANAS con quel colore?

#Voto6 all’aver giocato in palestra. Per pioggia, e quindi ci mancherebbe, anzi per fortuna che c’era la disponibilità di un buon impianto. Ma fanno specie le numerose partite terminate anzitempo ai 21 e le percentuali piuttosto alte da fuori, rispetto poi alla domenica quando si è tornati alla “normalità”. C’è ancora qualcuno convinto che il 3×3 non sia troppo diverso dal 5vs5? No perchè, nel caso, vorrei scambiarci quattro chiacchere.

#Voto5 al comunicare tra arbitri e giocatori. Forse eravamo già abituati bene dopo la tappa a Torino, forse ad alcuni sfugge ancora il concetto di “confrontarsi per crescere”. Tengo dunque a precisare che gli arbitri non sono soltanto persone che parlano tramite un fischietto e muovendo le braccia, e nemmeno i giocatori sono persone brutte, grosse e cattive (grosse forse, sì). Talvolta, due parole scambiate anche fuori dal campo, a bocce ferme, senza la tensione della partita, e con la predisposizione da parte di entrambi a imparare qualcosa di nuovo, potrebbe fare a tutti un gran bene. Sul serio.

#Voto4: l’albergo. Qualcuno mi dirà che sono stato fin troppo generoso. Ma parto sempre dal presupposto che fino all’anno scorso, per molti di noi era quasi impensabile affrontare un torneo per giocare due o tre partite ed avere un albergo, già pagato, a disposizione. Dunque offrire una stanza con dei letti e un bagno, è una buona base da cui partire. Avere lenzuola pulite, la luce che funziona e la moquette che non puzza di morto, è un piccolo lusso che potremmo meritarci. E invece…

#Voto2: alle giocate spettacolari per la “Top10”. Tipo quella schiacciata che… oppure quel passaggio dietro la schiena di… anzi meglio ancora quella stoppata a tabella che si è preso il povero… ma sì dai… ci sono state giocate incredibili, no? Ah, no? Quindi… “Top5”?

#Voto0: a chi si sta accorgendo adesso, e che ci ha snobbato prima. Che forse questo 3×3 inizia a valere qualcosa, vale per le quattro ragazze che si sono giocate un mondiale da campionesse in carica, vale per le due squadre che si stanno giocando gli European Games a Minsk sempre con la maglia azzurra, vale anche per questi 50-60 scappati di casa che si stanno girando l’Italia per giocare ad uno sport simile a quello che hanno giocato negli ultimi 250 giorni, per portare in alto il loro nome o ciò che rappresentano, e che credono che, anche se alla fine potrà non essere la strada giusta, è la strada che conta prendere adesso.


#MVP: Antonio Lorenzetti. La parte più difficile nel giustificare questo premio, è andare a prendere i momenti che ai più saranno passati inosservati, ma che gli sono realmente valsi il titolo di miglior giocatore di Bolzano. Si parte dall’ottima base di quello che è il suo apporto fisico e tecnico sul campo, passando dall’energia che pare essere infinita dal primo all’ultimo minuto di gioco, per arrivare allo spirito positivo e di incoraggiamento che ha verso tutti. “Bimbo” spesso non è soltanto il mostrare i muscoli o caricare il pubblico urlando, ma è anche un “cinque” a un compagno che ha sbagliato, l’ammettere un fallo in un momento in cui tutti vorrebbero saltare addosso all’arbitro, prendersi la colpa della sconfitta in semifinale, per aver concesso un canestro comunque difficile all’avversario, quando era più facile lamentarsi di un paio di fischi negli ultimi 30 secondi. A fine tappa mi confida anche di essere ragazzo per bene e che studia tanto; a questo punto, sulla fiducia, io una laurea “ad honorem”, gliela darei anche.

#MVT: i team che hanno giocato una delle troppe partite con i problemi dei colori delle divise (come giustamente fatto notare dalla nostra Alessia Caron). Bianco contro bianco, verdino/azzurrino contro azzurrino/verdino, nero contro nero, rosa contro rosso. Ma nemmeno questo vi ha fermati, perchè siete giocatori forti, perchè siete giocatori attenti, perchè avete sempre chiari punti di riferimento, o forse il 3×3 è un gioco così incasinato e veloce, che vi è semplicemente andata bene la maggior parte delle volte.


Team FDC4nci. Da sinistra: Guissè, Criconia, Bedin, Sabbadin
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