3x3Hustle superstar Shyla Heal afferma che 3×3Hustle, la Lega PRO Australiana, ha contribuito a migliorare il suo gioco offensivo individuale e la sua fisicità quando gioca nella WNBL.

L’anno scorso Heal ha fatto un grande salto nel mondo del 3×3, contribuendo a portare l’Australia alla medaglia d’oro alla FIBA 3×3 Under 18 Asia Cup. Ha poi recitato all’evento Moomba 3×3 Pro Hustle di quest’anno prima che COVID-19 mettesse in pausa tutte le attività pro in tutta l’Australia. La diciannovenne ha usato le abilità acquisite giocando 3×3 per aiutarla nella stagione WNBL, dove ha ottenuto una media di poco meno di 16 punti a partita per il Townsville Fire.

È molto più veloce. Mi è piaciuta la parte del fouling, puoi essere un po’ più fisico ed entrarci“, ha detto Heal al podcast del Gibbo Goes One on One Driven di MG. “Metti un tiro e subito sei in difesa. Si traduce in 5×5 un po’ più fisico ed intenso, credo che aiuti il tuo 5×5 in generale, traducendo in possessi più veloci e più fisici.

Si vede davvero perché Bec Cole ha iniziato a giocare 3×3 e le ha sicuramente aiutato il cinque contro cinque. Più giochi 3×3, più lavori sulle tue abilità, creando il tuo gioco, che potrai riusare sicuramente nel 5×5 e questo è qualcosa su cui ho lavorato con papà (Shane Heal) quindi penso che sia fantastico“.

Foto e Fonte Originale : 3x3Hustle

Riprendiamo? Non riprendiamo? Tutti? Nessuno? E i protocolli? E il tre contro tre?
“Come il tre contro tre? Cosa c’entra questo strano surrogato della pallacanestro con la possibile ripresa dell’attività giovanile in tutta la nazione?”
Per le prime domande, trovare una risposta è tanto difficile quanto pare sia complicato trovare l’origine del Covid-19. Ma sulle ultime, quelle riferite al “nostro” giochino, qualcuno ne ha parlato proprio ieri sera.
Difficile averci fatto caso. Harden, Renzi e Trump hanno sicuramente fatto passare in sordina questo articolo, uscito ieri sera, sulla pagina ufficiale di Superbasket. Per chi ha 5 minuti da perdere, oltre all’articolo, suggerisco la lettura dei commenti sul post di Facebook, troverete spunti “interessanti”.

Ora però facciamo un bel salto indietro, per provare a fare chiarezza.

È il 6 agosto 2020, piena estate, pandemia quasi dimenticata, discoteche aperte e campetti ricolmi di gente. A Roma è in atto uno dei tanti consigli federali FIP dove, tra le altre cose, vengono discusse le disposizioni organizzative annuali giovanili riguardanti il basket tre contro tre.

“Per il 3×3?”
“Stesse DOA dell’anno scorso?”
“Andata. Prossimo argomento…?”

La discussione dev’essere andata più o meno così.

DOA 3×3 del 2019 che si confrontano con le DOA 3×3 del 2020.

Il 5 ottobre, le suddette DOA, vengono inviate a tutti i presidenti dei vari comitati regionali che, a loro volta, si presume, li abbiano girati a chi si occupa di tre contro tre nella propria regione.

Succede proprio così in Piemonte tramite il sottoscritto. Grazie ad un ottimo rapporto di collaborazione che si è instaurato con tutto lo staff federale, da tre anni a questa parte, ricevo puntualmente le disposizioni in arrivo da Roma e seguo, sul campo, l’organizzazione delle fasi provinciali e regionali che si svolgono principalmente in primavera, garantendo così la presenza
delle rappresentative piemontesi alle finali nazionali.

Quest’anno, però, per ovvie ragioni, ricevere nuovamente quel documento ha causato un sorriso rassegnato e un pensiero del tipo: “non sappiamo se inizieremo il campionato a fine mese, figuriamoci se possiamo organizzare qualcosa per marzo o aprile.” E su questo eravamo tutti d’accordo

3 gennaio 2021. L’aver lasciato alle spalle quel terribile 2020 infonde un mite ottimismo anche su una possibile ripresa nel mondo sportivo e, più nello specifico, del basket giocato a tutti i livelli. FIP sembra voler cavalcare l’onda ed esce con un comunicato che “però mannaggiaavvoi aspettate almeno che finiamo lo spumante di due giorni fa.”

Si legge “…comunica di aver inviato al CONI la lista aggiornata delle categorie di preminente interesse nazionale che include […] tutta l’attività giovanile che prevede una fase finale nazionale.”
…che prevede una fase finale nazionale…
…fase finale nazionale…
…finale nazionale…

“Ma certo!!! Tutti i campionati di eccellenza, più l’under 14 élite, prevedono una finale nazionale, e ovviamente anche tutto il tre contro tre!!!”
“Ma sei sicuro???”
“Sicurissimo, c’è scritto sulle DOA!!!”
“E cosa c’è scritto di preciso?”

Perché effettivamente non ne abbiamo ancora parlato. Quel  5 ottobre  è bastata una rapida occhiata per capire che erano le stesse DOA dell’anno precedente e che le avremmo messe da parte un secondo dopo aver finito di leggerle.
Eppure quel documento parla chiaro.
Iscrizioni entro il 29 novembre. Fasi regionali a cura dei comitati territoriali entro il 23 maggio. Finali nazionali in data da definire nel mese di giugno. Tutto ciò, valevole per le categorie U18, U16 e U14, maschili e femminili. E se non ti iscrivi, ti becchi pure la multa!

“Ma come la multa??? Allora aspetta che mi iscrivo subito!!!”
“Ecco, in realtà non puoi.”
“Come non posso? Scusa mi sembra chiaro, è un campionato che prevede una finale nazionale, comprende quasi tutte le categorie giovanili, se iscrivo qualche squadra, posso far allenare i ragazzi, ed evito dai 100€ ai 500€ di multa, come c’è scritto sulle DOA.”
“Non puoi perché non ci si può iscrivere da nessuna parte.”

Vero.
E falso allo stesso tempo.
Tutto dipende dal livello di astuzia, o malizia, che uno sente di avere.

Non ci si può iscrivere, perché, come specificato sopra, le fasi regionali sono organizzate dai vari comitati. Se quest’ultimi non hanno organizzato nulla, sempre per ovvie ragioni legate alla pandemia, e soprattutto non hanno messo a disposizione un portale ufficiale per l’iscrizione delle squadre da parte delle società, non ci si può iscrivere. Dunque è facile presumere che non ci saranno finali nazionali, di conseguenza il campionato 3×3 diventa una scatola vuota, facilmente eliminabile con un comunicato del tipo: “il 3×3 non si fa.”
Discorso chiuso.

Oppure ci si può iscrivere. Tramite il solito e classico form per il FIBA Planet, anch’esso inviato insieme alle DOA e rimasto invariato rispetto agli anni scorsi. Inviandolo ad una qualsiasi mail federale, specificando società, categoria, nomi dei ragazzi, mail in stampatello (“ma come? Sono minori e gli indirizzi mail sono dati che per privacy…” NO, dai) e aspettando una risposta dal proprio comitato o da chi se ne occuperà. E così, avendo un tot di squadre iscritte ad un campionato che prevede una finale nazionale, sarà possibile tornare in palestra ad allenarsi, in attesa dei nuovi protocolli e di nuovi comunicati da FIP.

Parte del solito e classico form per il FIBA Planet.

Qua mi fermo.

Nonostante l’anno appena passato abbia messo a dura prova una buona fetta di fiducia nel genere umano, sono ancora convinto che una discussione aperta, basata sulla piena conoscenza degli argomenti (riportati sinteticamente in questo articolo), possa fornire gli spunti necessari affinché ciascuno di noi, da chi è allenatore di una squadra, a chi è seduto dietro una scrivania con un lavoro di una tale difficoltà che non invidio per nulla, possa stabilire cos’è giusto e cos’è sbagliato da fare in questo momento.

E oltre ad esserne convinto, lo ritengo strettamente necessario, poiché non stiamo discutendo sulla multa da 400€ per aver infranto il coprifuoco (che, tra l’altro, sarà sicuramente un ottimo spunto per molti organizzatori di tornei che hanno problemi con la puntualità al check-in), ma stiamo mettendo in ballo il futuro di moltissimi ragazzi e ragazze appassionate della palla a spicchi, e di molte società che danno loro l’occasione di coltivare questa passione.

Quindi, sarò ripetitivo, ma lo dico ancora una volta: parliamone.

Brent

Vincitrice della Superlega 3×3 2020 in un contesto particolare, “So'” è stata contattata dagli allenatori di Les Bleues in seguito alla sua improvvisa apparizione sulla tappa 3×3: “Karim mi ha chiamato per chiedermi se ero interessato a venire al training camp, per confrontarmi con il miglior livello francese e vedere come poteva andare. Non ho esitato, ero orgogliosa. Non pensavo di poter indossare la maglia francese a 33 anni. Sono davvero molto felice.“.

E’ una buona notizia in un inizio di stagione controverso con il suo club La Roche Vendée, dove gioca al fianco di Caroline Hériaud. Testata positiva al COVID-19 di ottobre, ha dovuto stare lontana dai campi per un breve periodo: “E’ stata un po’ una seccatura. Ultimamente non ero al 100% con questa storia e ho pensato che venendo qui avrei potuto rimettermi in forma anche per la mia stagione 5×5, per me è stato un bene. Oltre ad essere orgogliosa di essere qui e dare il meglio di me, questo camp fa parte del mio reinserimento post-covidenziale nel basket professionistico.

Un primo invito alla squadra francese 3×3 per Soana, che ha scoperto il 3×3 dopo una serie di avventure quest’estate come ha spiegato lo scorso agosto: “Infatti con il COVID-19 non ho potuto tornare in Nuova Caledonia e per tutta l’estate ci siamo allenati insieme a Caro. Una volta mi ha parlato degli Open di Francia e le ho detto che non faceva per me. Poi cercava qualcuno e due settimane dopo è tornata e mi ha detto Soana, sei sicura? Sai che potrebbe darti un’esperienza, potresti vedere come va, potrebbe aiutarti anche nel tuo gioco personale. Le ho detto che sono pronta fisicamente ed è vero che alla fine non ti sbagli, perché non provare? Ho detto che va bene.

Se ha conosciuto molte cose nella sua carriera, tra cui una laurea NCAA all’Università dell’Arizona all’età di 19 anni, poi uno scalo in Belgio prima di tornare in Francia, la New Caledonian sta vivendo una nuova tappa della sua carriera: “Apprezzo tutto qui. Non sono una principiante del 3×3 ma sta andando molto bene! Le ragazze mi hanno davvero integrato bene e c’è una bella atmosfera. Non lo avrei immaginato quindi non sapevo cosa aspettarmi ed è una piacevole scoperta. Sinceramente, va oltre le mie aspettative.” Abbastanza per far nascere una nuova passione all’età di 32 anni? “La mia passione è il basket, che sia 5×5 o 3×3, voglio la palla nelle mie mani, metti la palla a canestro. Tuttavia, quello che mi attira del 3×3 è che devi prendere la decisione giusta al momento giusto perché non hai molto tempo e hai solo 3 persone in campo, quindi hai spazio, tanto spazio. Il fatto che io possa tirare, attaccare, prendere rimbalzi, difendere, mi piace!

Parlando di una mentalità particolare… Soana, oltre a rappresentare la Francia, rappresenta un territorio: la Nuova Caledonia. Non va avanti da sola, quindi: “Sono davvero orgogliosa, ho sempre in testa questo piccolo messaggio “puoi farcela” pensando al mio Paese. Ho lasciato la Nuova Caledonia, sono andata negli Stati Uniti, non sono venuta subito in Francia. Ci sono percorsi che non sono comuni, ma se ti dai i mezzi, puoi farlo. Non voglio dire che sono stata fortunata, ho saputo cogliere l’occasione, grazie a Caro tra l’altro“. Una famiglia e un territorio che la fanno stare bene, dandole un sostegno totale per molti anni: “Mia madre mi chiede sempre delle foto, le dico che gioco tutto il giorno, non posso fotografarla sempre (ride). Mi dice che è orgogliosa di me, tutta la mia famiglia è dietro di me. Anche il mio vecchio club, dove ho iniziato, l’AS 6ème, sono tutti molto appassionati, è commovente ed è bello poter dimostrare che è possibile!

Selezionata tra le 8 giocatrici che parteciperanno al camp di preparazione del Torneo di qualificazione olimpica la prima settimana di febbraio all’INSEP, la francese è motivata e determinata: “Sono venuta qui per combattere, per mostrare quello che posso portare. Le Olimpiadi sono l’apice dell’atleta, è il livello più alto a cui si può esibire. Andarci e portare la Francia sul petto sarebbe un onore e soprattutto un motivo di orgoglio. Voglio vincere. Se posso portare a questa squadra, farò tutto il necessario.

Siete stati avvertiti.

Ufficio Stampa 3x3FFBB
Foto e Fonte Originale : 3×3@FFBB

Oggi vi vogliamo presentare una lega asiatica molto importante, la 3BL “3×3 Pro Basketball League”, la prima lega pro indiana. Molti di voi si chiederanno “ma in India giocano a Streetball?” e la risposta è “Sì! Ed anche molto bene!“.

Partiti nel 2017 con un Challeger organizzato da “3×3 Road To Mexico” organizzato da Rohit Bakshi che permetteva ad un team indiano di giocarsi per la prima volta l’accesso ad una tappa del World Tour FIBA. Da lì l’ascesa dello Streetball nel paese asiatico era una strada per delineata.

Nel 2018 iniziò ufficialmente la 3BL con la prima stagione che comprese ben 6 tappe in tutta l’India. L’ultimo round di Mumbai è stato un round combattuto, pieno di azione, intensità e drammaticità, che ha portato i Delhi Hoopers ad essere incoronati campioni del 3×3 indianoed ottenendo anche la qualificazione per il FIBA 3×3 World Tour: Hyderabad Masters 2018.

Ed è proprio il 2018 che vede l’ingresso dell’India nel World Tour la tappa di Hyderabad che vide per la prima volta la partecipazione di ben 3 squadre indiane: Hyderabad, Delhi e Bangalore. La tappa venne poi vinta da Novi Sad che batté Liman per 21-16. Ma la storia dello streetball indiano era stata scritta, considerando che il team Delhi riuscì anche a qualificarsi ai quarti di finale battendo nel girone il team polacco Gdańsk Energa 3×3 con il risultato di 22-14 e perdendo il quarto di finale per 21-14 contro gli americani di Princeton.

Nel 2019 prese il via la seconda stagione del Tour Pro Indiano 3BL, con l’aggiunta del tour femminile con 4 tappe per categoria. Si sono laureati campioni rispettivamente i Gurugram Masters nella categoria maschile e le Kochi Stars nella categoria femminile.

Fonte e Foto: 3BL

Quando si parla dell’evoluzione del 3×3, a tutte le latitudini, la storia che ognuno si auspica di raccontare è quella di una squadra, di un gruppo di amici, che dal “campetto”, playground, torneo sotto casa scala le classifiche locali, nazionali, continentali e mondiali, laureandosi campione del mondo, e di individualità capaci di illuminare con il proprio streetball il mondo.

Questa, più o meno, è la storia Nauris Miezis, fresco MVP del WT 2020 e neo-campione del mondo col team RIGA, proveniente da un torneo che è ormai un cult a livello globale, i Ghetto Games di Riga, Lettonia, appunto.

Grazie ai social e alla sua pazienza, eccovi 5 domande poste a quello che a mani basse è stato il miglior interprete del 3×3 mondiale del 2020 e che con il suo tiro dalla lunga ha messo in chiaro la supremazia lettone sui rivali di Liman nella tiratissima finale terminata 21-20 per i suoi.

https://worldtour.fiba3x3.com

“Riga è la nuova squadra campione del mondo 3×3, dopo aver battuto Liman in una finale mozzafiato ed aver alzato le braccia al cielo a Jeddah: quanto è stato difficile il vostro percorso, conclusosi con questo splendido successo?”

“Tanto, tantissimo! Ci siamo allenati tantissimo e molto duramente, con un preparatore atletico che si è dedicato a noi per le settimane precedenti alla trasferta di Jeddah. Negli anni precedenti ci siamo sempre più avvicinati a questo titolo, ma ci è sempre mancato qualcosa, in termini di fortuna a volte, o per poca esperienza. Ora però ci possiamo godere a pieno titolo questo grande successo, siamo finalmente dove volevamo, sul tetto del mondo!”

“Un torneo giocato in maniera perfetta, senza sconfitte e con un gioco di squadra splendido. D’altronde le vostre radici come team affondano nei Ghetto Games in Lettonia, un torneo duro ma che produce squadre di livello assoluto. Quanto sta crescendo la cultura del 3×3 in Lettonia anche grazie ai vostri successi?”

“Il 3×3 in Lettonia sta crescendo tantissimo! Siamo a un ottimo livello, e di questo possiamo essere orgogliosi e felici. Inoltre, e non è cosa da poco, ciò che ci rende molto orgogliosi di noi e del movimento che contribuiamo a creare sono la fiducia ed il seguito dei nostri tifosi e supporters.”

https://worldtour.fiba3x3.com

“Torniamo per un attimo a Jeddah: Liman 20, Riga 19, pochi secondi al termine del match e palla nelle tue mani…”

“Abbiamo parlato durante il timeout e sapevamo come portarla a casa. Ci hanno concesso una singola opportunità e noi l’abbiamo presa, nonostante fossimo stati sotto durante la finale, sapevamo che la nostra aggressività in difesa e il non arrenderci mai avrebbero dato i risultati che speravamo. Abbiamo avuto l’opportunità di vincere proprio perché non ci siamo arresi.”

“Uno sguardo al futuro, da campione del mondo: come pensi che siano cambiate le cose adesso?”

“Tutti i team ci hanno sempre rispettato, ma credo che il titolo portato a casa dimostri che ora siamo uno dei quartetti più temibili non solo per me o per Lasmanis, ma anche per Krumins e Cavars, per la nostra voglia, per la nostra preparazione, per i nostri allenatori e la fame che ci mettiamo, senza dimenticare Strelnieks, che si dimostra un grande giocatore e che ha dimostrato il suo valore sul campo”.

“Ed a proposito di futuro, i prossimi progetti e obiettivi tuoi e del vostro team?”

“Credo che nonostante tutto, nonostante il titolo del WT, l’MVP e la conquista del mondo, il 2020 abbia lasciato un vuoto enorme in noi del 3×3, che sono le Olimpiadi: sarebbe stata la prima volta della nostra disciplina in un palcoscenico olimpico, e attendere un anno per dover giocare è davvero complesso. Nonostante questo ci prepareremo al meglio, perché il nostro obiettivo sarà proprio quello: le Olimpiadi di Tokyo!”.