E’ stato ufficialmente presentato il nuovo All Star Sardinia 2021 3×3 da parte di FISB Sardegna che nell’isola è una vera e propria autorità in materia di 3×3. Il movimento sardo parte da radici solide e con la guida di Luca Manca, responsabile regionale FISB, è diventato sempre un modello per tutta Italia con una progettualità ambiziosa.
Con oggi 6 gennaio si apre perciò il social battle di FISB Sardegna per selezionare i componenti dei team che si sfideranno nell’All Star Sardinia 2021 a partire dalle categorie U17 maschile e femminile. Il format è il medesimo dello scorso anno, dopo un grandissimo successo social. Una votazione popolare su social decreterà gli atleti che rappresenteranno la provincia o zona di appartenenza. Dinicri Sportwear, sarà il Main Sponsor dell’ evento.
Abbiamo fatto perciò una chiacchierata con Luca Manca sul presente e futuro del 3×3 nell’isola. Sentite cosa ci ha raccontato.
La Sardegna è una delle prime regioni in Italia in ambito di 3×3, un movimento florido sempre al passo coi tempo. Qual è il segreto di questo successo?
Non c’è un vero e proprio segreto, c’è solo tanta voglia di ripartire e far parlare di Streetball. Abbiamo deciso di cominciare da un progetto giovanile, seguitissimo negli anni scorsi, che ne da loro grande importanza ed al tempo stesso porta i giovani atleti a conoscere e partecipare ad eventi 3×3, meglio se targati Fisb!
Le ultime social like selection per l’all star game sono state un successo, cosa vi aspettate quest’anno?
Ci aspettiamo anche quest’anno un interesse notevole da parte delle società, dei ragazzi e delle loro famiglie. Ho visto tanta disponibilità da parte degli addetti ai lavori (presidenti, dirigenti e allenatori) nel comunicarmi i nomi degli atleti con grande entusiasmo nel proseguo di questo progetto. Unico punto negativo è che purtroppo qualche società non ha potuto segnalare atleti perché, non facendo attività da tempo, hanno completamente perso di vista atleti e famiglie… il che fa molto riflettere rispetto alla drammatica situazione che stiamo vivendo.
La prossima estate non è così lontana e sebbene l’incertezza che regna, sarà sempre Sardegna al Top?
Io credo e spero sarà ancora per diversi anni “Sardegna al Top”! C’è una cultura importante per gli eventi 3×3, tanti organizzatori appassionati di questa disciplina, e come Fisb Sardegna sto cercando di insegnare ai giovani come organizzare al meglio un evento, dalla parte pubblicitaria e di sponsorizzazione, fino ad arrivare alla parte più bella, ovvero lo svolgimento dell’ evento. Stiamo lavorando sul territorio per coltivare questa cultura e renderla fruibile ai nostri “spettatori”, pubblico o giocatori che siano, ma al tempo stesso generare una nuova generazione di organizzatori di eventi 3×3. La Sardegna farà scuola.
Foto Credits: FISB Sardegna
È normale, prima di tutto, pensare al perché non se ne parla da parecchio tempo.
È normale, come prima risposta, pensare alla pandemia e a tutto ciò che ne sta conseguendo negli ultimi mesi, in tutto il mondo, in tutti gli sport.
È vero, ma non ci basta. I limiti che ostacolano la diffusione del 3×3, soprattutto in Italia, sono ancora molti, al pari, quantomeno, dei potenziali fattori che potrebbero invece spianare la strada a questa strana versione, ma sempre più apprezzata, della pallacanestro.
Bisogna quindi tornare a parlarne, a discuterne, a progettare il futuro di qualcosa pronto ad esplodere, con il dubbio sul “quando” e non sul “se”.
E bisogna farlo guardando, leggendo, scherzando con le persone che conosciamo da tanto tempo ed appassionando nuovi possibili addetti ai lavori, il tutto con un bicchiere di vino rosso, che adesso fa più stagione della birra.
Perché non ci siamo dimenticati come si fa.
Vivere il 3×3 è un po’ come andare in bici, basta imparare la prima volta, poi non ti dimentichi più come si fa. Puoi cadere qualche volta, così come puoi riuscire ad andare senza mani e in ogni caso, inizierà a piacerti fin da subito.
Un’estate a stare fermi non significa aver dimenticato come si organizza un torneo, come lo si gioca e in generale come lo si vive. Gli anni passati, erano proprio i mesi di novembre e dicembre dove si cercava di prendere una pausa dal pensiero fisso in testa di quel basket giocato a metà campo. Con lo scatto dell’anno nuovo, iniziava il nostro calendario dell’avvento dove sui social e con il passaparola tra colleghi, uscivano, poco alla volta, le novità su quella che sarebbe stata la stagione estiva dei tornei.
Quest’anno, di tempo per non pensare al 3×3, ne abbiamo avuto fin troppo, e di tempo per organizzare qualcosa la prossima estate, potrebbe servicene molto di più, poiché l’incertezza su molti aspetti sarà ancora padrona almeno nei primi mesi del 2021.
E dato che non ci siamo dimenticati come si fa, parliamone, ora.
Perché il 3×3 sarà anche un altro sport, ma è pur sempre basket.
E il basket ci piace davvero un sacco. Ce ne siamo accorti ancor di più quest’anno, che ce l’hanno tolto per molto tempo, dappertutto, da giocare e da vedere. Poi è tornato, a singhiozzo, lentamente, con pochissime certezze, ancor meno privilegi rispetto ad altri sport, e soprattutto con quel velo di paura del possibile contagio del virus.
La passione però è rimasta intaccata e la voglia di giocare ci fa resistere a fatica dallo stare lontano dal campo; quando ci si avvicinerà pian piano alla normalità, anche nel mondo sportivo, il desiderio di passare del tempo con una palla in mano e qualche amico, sarà ancora più forte degli anni precedenti.
Dobbiamo dunque arrivare preparati a quel momento e non possiamo fingere che il 3×3 non esista, ma nemmeno darlo per scontato.
Il 3×3 svolgerà infatti un ruolo fondamentale nella ripresa della pallacanestro in generale, dai “minors” in astinenza ai professionisti in cerca di visibilità, da chi vuole tornare a vivere l’aria di festa di un torneo a chi necessita nuove sfide e competizioni per alzare il suo livello di gioco.
Dobbiamo arrivare preparati, appunto… Quindi parliamone, ora.
Perché ci ricordiamo dove eravamo rimasti?
Era inizio marzo, del Covid si capiva ancora ben poco e la nostra ingenuità non ci faceva presagire il peggio (sportivamente parlando).
Tipo l’annullamento delle olimpiadi.
Ad inizio marzo, eravamo ancora tutti convinti di vedere l’esordio del 3×3 a Tokyo, con 8 nazionali maschili e 8 nazionali femminili. Prima del grande evento, dovevamo sapere chi ne avrebbe preso parte; due tornei di qualificazione avrebbero regalato gli ultimi biglietti per il Giappone e la nostra compagine femminile partiva come quarta testa di serie al primo pre-olimpico in programma. Un’impresa sicuramente difficile già soltanto per la pressione che mettono quei cinque cerchi colorati, ma sicuramente non proibitiva per una nazionale che è già salita una volta sul tetto del mondo, e nemmeno troppo tempo fa.
Insomma, eravamo rimasti bene, molto bene, quasi oltre le nostre aspettative, se pensiamo da dov’è partito il nostro movimento qualche anno fa, e in linea con il nostro orgoglio, se pensiamo a quanta passione hanno dedicato alcune persone.
Quindi ripartiamo da lì, e puntiamo in alto, perché abbiamo avuto parecchi mesi per sognare e fissare il vuoto dal nostro balcone di casa, e ne avremo altrettanti per trasformare quei sogni in qualcosa di concreto.
Come si fa? Non saprei, ma parliamone, ora.
Perché in realtà non è rimasto proprio tutto fermo.
Qualche temerario si è visto anche quest’anno. I “semper fidelis” del nostro movimento si sono visti sul campo nelle poche occasioni offerte da altrettanti temerari organizzatori che sono riusciti a non far perdere del tutto le nostre abitudini estive.
Lo stesso ha fatto FIBA, riuscendo a tenere in piedi 4 tappe master che hanno decretato i 12 team che parteciperanno alle finali a Jeddah il 18 e il 19 dicembre.
Per non tradire le aspettative di questo sport, le sorprese non sono mancate, come gli ottimi piazzamenti dei team lituani (Utena e Sakiai), o un particolare cambio di rotta del metro arbitrale che ha visto molte partite con il bonus falli esaurito nella prima metà gara. Ci sarebbero molti spunti tecnici e di sviluppo delle squadre che andrebbero approfonditi, e indovinate un po’ cosa bisognerebbe fare affinché ciò avvenga.
Già, parlarne.
Ma non ora, prima vado a rivedere ancora una volta come Riga si è portata a casa il master di Doha…
Perché male non fa.
Anzi…
Con buona probabilità, la maggior di voi che sta leggendo questo articolo, ha scoperto il 3×3 partecipando ad un torneo vicino a casa, dopo le richieste insistenti di un vostro caro amico che non ha mai giocato a basket, ma a cui piace un sacco bere birra e prendere il sole facendo sport, soltanto perché diventa una scusa buona per bere altra birra.
Avete approcciato questo mondo con il giusto mix di spensieratezza e agonismo, bilanciando sempre le delusioni per un risultato mancato, con il piacere per aver conosciuto nuove persone appassionate almeno quanto voi. L’avete fatto mettendovi in gioco e rischiando grosso, perché almeno una volta avete rinunciato ad una vacanza con gli amici o al week end di coppia organizzato da tempo, il tutto per uscire in semifinale dopo un supplementare perso per una bomba di tabella.
Sono forse proprio quei ricordi e quelle sensazioni che più ci mancano, che ci rallegravano una chiacchierata tra amici, e mai come in questo periodo, abbiamo bisogno di qualcosa che faccia stare bene, che non ci appesantisca troppo la testa, già piena di preoccupazioni, e che ci strappi un sorriso, che diventa quasi una risata, mentre pensiamo a ciò che abbiamo fatto e che ancora potremo fare.
Brent
Riapre ufficialmente la stagione dello streetball italiano dal punto dove di solito questa finisce: le Finali Nazionali FISB Streetball. Non vi è ancora una location ufficiale ma le prerogative sono quelle di una festa imperdibile per tutti gli appassionati di 3×3 italiani. Le Finals si terranno luogo nel primo weekend di Agosto (7-8-9 Agosto) con una sola settimana di “ritardo” rispetto alla previsione iniziale del format stagionale comunicato a Dicembre.
Una Festa che ha l’obiettivo di coinvolgere tutte le principali realtà dello Streetball Italiano non essendo di fatto ancora possibile poter organizzare tornei in giro per l’Italia. Saranno perciò delle Finals di nome, ma una grande festa di fatto con una chiamate alle armi per tutti gli assidui frequentatori di campetti italiani per partecipare a delle Finals veramente speciali.
Riportiamo perciò il Comunicato apparso sul sito ufficiale di FISB:
Abbiamo atteso fino ad ora perché non volevamo fare annunci per poi rimangiarci la parola ma oggi lo possiamo dire, le FISB FINALS 2K20 ci saranno! Abbiamo scelto le date del 7-8-9 agosto come giorni per riunire la nostra famiglia, con la voglia di divertirci tutti insieme giocando e festeggiando insieme un nuovo inizio.
Vogliamo fare una grande festa insieme a tutti voi e quindi vi diciamo di non prendere impegni per quella data e state pronti nei prossimi giorni potremo fornirvi maggiori dettagli, stiamo lavorando per definire le ultime questioni per poter dar vita a delle grandi Finals rispettando tutte le norme di sicurezza per permetterci di festeggiare tutti insieme senza correre rischi.
“E’ stata dura in questi mesi non poter sfogare la nostra voglia di campetto”, dice il nostro presidente David Restelli, “Siamo rimasti in attesa fino ad ora per capire come poter svolgere in sicurezza la festa della nostra famiglia, noi di FISB abbiamo voglia di riunirci e pensiamo che tutti i ballers abbiano voglia di darsi battaglia sui campi delle FINALS.”
Ancora non possiamo dirvi dove saremo ma abbiate pazienza e vi daremo tutte le informazioni per potervi iscrivere. Le quote d’ iscrizione che i tornei hanno versato per la stagione 2020 saranno tenute valide come acconti per l’iscrizione alle FINALS, quindi aspettiamo tutti i tornei con una rappresentativa per dare vita ancora un volta al momento che tutti i ballers italiani attendono ogni estate.
Solo per questa stagione, il torneo delle Finals sarà aperto anche a tutte le squadre che avranno voglia di partecipare.
FISB FINALS X – 2K20, SAVE THE DATE! 7-8-9 Agosto 2020.
Qualche amico riunito in una hall di un albergo e un obiettivo molto chiaro: dare seguito al movimento cestistico post stagionale. Questi sono stati i due principali ingredienti che hanno dato vita al Downtown Basketball ad Aprilia, in provincia di Latina.
L’idea era quella di proporre qualcosa di diverso dal solito format del 5vs5, già esasperato nei mesi invernali, e la soluzione non poteva che ricadere sul mix vincente di divertimento e competizione offerto dal 3×3, caratteristiche tipiche del movimento già dal 2012, ovvero l’anno della prima edizione del DTB.
Agli inizi, oltre alla difficile scelta del nome con chiaro riferimento al tiro dalla lunga distanza, Mauro Giancarli trova quella che sarà la loro casa per ben sei edizioni su otto, ovvero il campetto cittadino appena realizzato e accompagnato da una lunga tribuna molto capiente.
I lavori svolti duranti gli anni dai volontari del comitato di quartiere Aprilia Nord, poi, hanno fatto in modo che l’Arena sia diventata una vera e propria bomboniera, dotata di recinzioni, spazi verdi, il tutto sempre molto pulito e ordinato.
L’attenzione e la cura per i dettagli sono un punto di forza già dalla loro prima edizione. Uno degli elementi che sicuramente li ha contraddistinti dagli altri tornei 3×3 è stata l’idea di introdurre, mediante uno staff molto paziente, il sistema delle statistiche: in ogni partita sono stati registrati punti, rimbalzi e assist di ogni singolo giocatore iscritto, riuscendo alla fine a stilare le varie classifiche di “miglior realizzatore”, “miglior rimbalzista” e “miglior assistman”.
Gli anni successivi sono invece il perfetto esempio di come cercare di migliorarsi mantenendo salda la propria identità per iniziare a farsi un nome superando i confini del proprio territorio.
Nel 2015, Mauro esporta il nome DTB anche a Latina, organizzando un vero e proprio circuito coinvolgendo molte realtà provinciali che avrebbero poi confluito, con la loro squadra vincente, ad una sorta di finale regionale ad Aprilia, con l’obiettivo di mandare la squadra migliore alle finali nazionali FISB.
L’anno successivo c’è spazio anche per il femminile mentre le categorie junior e under vengono riconfermate dopo il successo dell’anno precedente. Ad alzare il livello del torneo, ci pensano i giocatori stessi, dando vita a una delle finali migliori tra tutte le edizioni, grazie alla presenza, sul campo, di giocatori professionisti e, soprattutto, subito pronti al ritmo intenso del 3×3.
Come spesso accade, anche lo staff apriliano riconosce la necessità di cambiare location per dare qualcosa in più al torneo. L’idea è sorta per valorizzare ancora di più un’area verde (Parco Friuli) dal grande potenziale, che ha accolto a braccia aperte la manifestazione, donando alla stessa una cornice sicuramente migliore e più funzionale al concetto street.
Infine pare d’obbligo citare l’enorme lavoro svolto da Mauro Giancarli, non soltanto come fondatore del Downtown Basket, ma come parte attivissima che ogni anno contribuisce alla crescita del movimento 3×3 in tutta Italia.
Oltre a essere referente regionale per conto di FISB da ormai parecchi anni, ha creato un team omonimo al suo torneo che, l’anno scorso, ha preso parte al primo Pro Tour italiano di tre contro tre, riuscendo a strappare buoni risultati sul campo e anche molte simpatie sui social.
Dunque, se grazie alla loro nome, sappiamo da dove sono partiti, è lecito aspettarsi che il futuro, in quel di Aprilia, possa riservare ancora numerose sorprese.
Andrea Antoniotti
Prosegue il nostro tour itinerante tra i principali tornei italiani con la seconda tappa meridionale, la prima insulare.
Bandierina messa nel profondo sud sardo, con un appuntamento storico, il Playground Festival, giunto ormai alla sua nona edizione (decima, la prossima, ovviamente in forse per cause ovvie e a tutti note) in una cornice, quella di San Sperate, più unica che rara!
Nove edizioni, cinque categorie (Pro Maschile, Pro Femminile, Amatori, Under 18 e Junior) per circa 50 squadre iscritte che si danno battaglia nel Giardino Megalitico del comune della Provincia del Sud Sardegna noto per essere spesso chiamato Paese Museo, sia per la presenza del complesso megalitico che da il nome al parco che ospita il Playground Festival, ma anche per la presenza di Murales di interesse artistico internazionale.
Dunk contest, individual contest e l’agonismo in campo la fanno da padrona, come di certo la voglia di creare un evento che attiri ballers da tutta la regione, ma soprattutto sia diventato pian piano appuntamento fisso per famiglie, amici, piccoli e meno “giovani” (essendo i partecipanti oscillanti dai 6 ai 50 anni) , fa si che il Playground Festival sia diventato, soprattutto nella indimenticabile ultima edizione, un vero e proprio MUST dell’estate sarda!
Tre le metà campo infatti che hanno ospitato i quattro giorni messi su con grande dedizione ed impegno dagli organizzatori di questo splendido evento che vi invitiamo a seguire sui propri canali social, e perché no, a vivere in prima persona! Playground Festival, San Sperate, Sardegna: i grandi eventi dello Streetball 3×3 italiano che non smettono di stupire!